Fotovoltaico nelle imprese agricole: un miliardo di euro dal nuovo Bando Parco Agrisolare

Aumentano i fondi, i tetti di spesa e la taglia massima degli impianti fotovoltaici realizzabili. Ammesse deroghe al vincolo dell’autoconsumo.

AGGIORNAMENTO LUGLIO 2023

Pubblicato l’avviso per l’avvio della seconda tranche dei finanziamenti Parco Agrisolare, nell’ambito dei progetti M2C1 del PNRR da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Sono confermate le risorse residue della misura per un importo di circa 1 miliardo di euro.

Le agevolazioni sono concesse sulla base di quanto previsto nel decreto, secondo una procedura a sportello, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili.

Le domande possono essere presentate a partire dalle ore 12:00:00 del giorno 12 settembre 2023 e fino alle ore 12:00:00 del giorno 12 ottobre 2023.

È stato firmato il decreto ministeriale che porta a circa un miliardo di euro l’ammontare stanziato per il nuovo bando Parco Agrisolare, e ci sono molte novità vantaggiose:

Incremento del contributo a fondo perduto

Sostegno all’autoconsumo condiviso

Superamento, in diversi casi, del vincolo di autoconsumo 

Raddoppio a 1 MW della potenza degli Impianti Fotovoltaici installabili

Raddoppio della spesa massima ammissibile per batterie di accumulo e sistemi di ricarica

Questo prevede la misura del PNRR (misura 2 componente 1) volta a incentivare e sostenere la realizzazione di Impianti Fotovoltaici e tutti gli interventi accessori su tetti di fabbricati dedicati al Settore Agricolo

Circa 500 milioni di euro sono già stati assegnati con il primo bando di dicembre 2022, fondi dei quali beneficeranno più di 7.000 imprese del settore.

Adesso si decide a chi destinare le risorse rimaste, fino ad arrivare, appunto, a un importo di circa 1 miliardo di euro.

Le imprese impegnate nella produzione agricola si vedono assegnare 775 milioni di euro circa, che sono così divisi:

- 700 milioni di euro di contributi a fondo perduto fino all’80% delle spese ammissibili e con vincolo di autoconsumo (anche condiviso)

- 75 milioni di euro di contributi a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo

- 150 milioni di euro vengono stanziati per le imprese che lavorano nella trasformazione agricola (contributo a fondo perduto fino all’80% senza vincolo di autoconsumo) 

- 75 milioni di euro a favore delle imprese dell’agroindustria (con contributo a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo).

Chi sono i soggetti beneficiari di questi fondi?

I beneficiari sono:

Gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria

Le imprese agroindustriali (sarà fornito un elenco dei codici ATECO che possono aderire) 

Le Cooperative agricole e i loro consorzi

Non sono inclusi i soggetti che non tengono la contabilità dell’Iva e hanno un fatturato annuo inferiore a 7mila euro 

C’è ancora, e in che misura, il vincolo dell’autoconsumo?

Nel nuovo bando troviamo revisione e parziale rimozione del vincolo di autoconsumo.

Nella nuova versione del decreto, infatti, il vincolo di autoconsumo vale solo per le aziende agricole di produzione primaria, e può essere superato con “autoconsumo condiviso” nel caso in cui si aggreghino più imprese.

Il requisito di autoconsumo prevede che la capacità produttiva annua dell’impianto incentivato non superi il consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell’azienda agricola, incluso quello familiare. 

È consentita la vendita nella rete di energia elettrica, ma solo se è rispettato il limite di autoconsumo medio annuale.

Per quanto concerne l’autoconsumo condiviso, invece, il fabbisogno energetico da tenere in considerazione è la somma di tutti i soggetti beneficiari, che devono essere aziende appartenenti necessariamente ad una stessa categoria.

Quali interventi sono ammessi e che massimali di spesa hanno?

Gli interventi ammessi sono i medesimi rispetto al decreto precedente, ciò che cambia è che sia i tetti di spesa che la potenza degli impianti incentivabile hanno ora dei massimali più alti.

Sicuramente l’intervento più incentivato è l’installazione di Impianti Fotovoltaici tra 6 kW e 1 MW su tetti e coperture di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, e anche gli eventuali sistemi di accumulo e/o colonnine di ricarica per mezzi elettrici.

Sono ammessi anche i seguenti interventi

Rimozione e smaltimento dell’amianto

Isolamento termico dei tetti

Realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto

I nuovi limiti di spesa sono i seguenti:

1.500 euro/kWp per il fotovoltaico

1.000 euro/kWh, fino a un massimo di 100.000 euro, per i sistemi di accumulo

30mila euro per le colonnine di ricarica 

700 euro/kWp di fotovoltaico installato per la rimozione e smaltimento dell’amianto, l’isolamento termico e il sistema di aerazione connessi alla sostituzione del tetto 

Qualora non recuperabile è ammesso anche il costo IVA.

Se facente parte dello stesso fabbricato, è ammessa la realizzazione di impianti fotovoltaici anche su coperture diverse, e/o più ampie, da quelle su cui si fa la bonifica da amianto.

A quanto ammonta il contributo statale?

Aumenta la quota di contributo a fondo perduto sulla spesa.

Queste le percentuali aggiornate:

80% per le aziende della produzione agricola primaria che fanno autoconsumo o autoconsumo diffuso (con quasi 700.000 euro a disposizione)

30% per gli investimenti delle aziende della produzione agricola primaria oltre il vincolo di autoconsumo o autoconsumo diffuso (75 milioni a disposizione)

80% per le aziende del settore della trasformazione di prodotti agricoli (per le quali non ci sono vincoli sull’autoconsumo, 150 milioni a disposizione)

30% per il settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli (senza vincoli sull’autoconsumo, 75 milioni a disposizione)

Per le categorie con contributo al 30%, la percentuale di aiuto aumenta di:

20 punti percentuali per le piccole imprese

10 punti percentuali per le medie imprese

15 punti percentuali per investimenti effettuati nelle zone svantaggiate

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