Un impianto fotovoltaico si definisce “a isola” (o Off-Grid Stand-Alone) quando è scollegato dalla rete elettrica nazionale, installato a servizio di abitazioni prive di contatore o comunque su impianti elettrici fisicamente separati dal contatore stesso.
L’impianto fotovoltaico a isola produce energia per alimentare le utenze a cui è direttamente collegato ed è sempre abbinato a delle batterie di accumulo che immagazzinano l’energia in surplus prodotta durante le ore di sole, per renderla disponibile nei vari momenti della giornata.
In ogni caso, chi vuole dotarsi di un impianto fotovoltaico di tipo residenziale in presenza di un'utenza elettrica attiva ed essere in regola con la normativa vigente deve necessariamente connettersi alla rete elettrica nazionale e stipulare con il GSE un contratto di Scambio Sul Posto (oppure di Ritiro Dedicato, che però raramente conviene in ambito residenziale).
Questo meccanismo prevede che la parte di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico ma non immediatamente utilizzata in casa (ossia non auto-consumata) sia immessa in rete, conteggiata e pagata al proprietario dell’impianto fotovoltaico che l’ha prodotta.
Per completezza di informazione, si possono collegare alla rete anche impianti di potenza inferiore a 800 W (0,8 kWp), purché conformi alla normativa CEI 0-21 e previa comunicazione all’ARERA (Autorità Nazionale per Energia Reti e Ambiente).
Si tratta del cosiddetto fotovoltaico da balcone. Nonostante l’interesse che suscita, è relativamente costoso rispetto alla potenza prodotta e soprattutto dà un apporto del tutto trascurabile rispetto al fabbisogno di un’utenza domestica.
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