Bisogna stare attenti a non confondere gli impianti “a isola” con quelli cosiddetti “ibridi”, cioè quegli impianti tecnicamente del tutto simili a quelli installati su utenze allacciate alla rete (con un contatore attivo), ma solo per prelevare in via residuale l’energia necessaria che l’impianto fotovoltaico e le batterie non riescono a garantire.
In sostanza, l’unica differenza è che l’installatore attiva sull’inverter la funzione di “zero immissioni in rete” e non svolge le pratiche autorizzative con e-distribuzione e Terna per la connessione in rete. Questa modalità, anche se tecnicamente realizzabile e richiesta da alcuni utenti, non è ammessa dalla normativa vigente.
Un impianto fotovoltaico propriamente a isola (in inglese off-grid stand-alone), del tutto scollegato dalla rete elettrica nazionale, per scelta o per impossibilità, è sempre ammesso.
A questo proposito la normativa CEI 0-21 è sufficientemente chiara:
"Funzionamento in isola: possibilità di alimentare una rete in isola da parte di un impianto di produzione. Il funzionamento in isola si distingue in:
a) su rete dell’Utente (ammessa in qualsiasi condizione), ovvero quando l’impianto di produzione dell’Utente alimenta l’intera propria rete, o parte di essa, quando è separata dalla rete del Distributore;
b) su rete del Distributore (non è mai ammessa, salvo casi regolamentati su specifica richiesta del Distributore), ovvero quando l’impianto di produzione dell’Utente alimenta l’intera rete o parte dalla rete del Distributore"
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