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Le sovratensioni rappresentano una delle principali cause di guasti negli impianti fotovoltaici. Possono danneggiare inverter, moduli, sistemi di accumulo e persino compromettere l’impianto elettrico domestico. Con il crescente numero di installazioni e l’aumento dei fenomeni atmosferici estremi, proteggere il proprio impianto è diventato essenziale per garantirne efficienza, sicurezza e durata nel tempo.
In questo articolo analizziamo cosa sono le sovratensioni, da cosa dipendono e quali dispositivi servono davvero per proteggere correttamente un impianto fotovoltaico.
Cosa sono le sovratensioni e perché possono essere pericolose
Le sovratensioni sono aumenti improvvisi della tensione elettrica che durano pochissimi millisecondi ma sono sufficienti a danneggiare i componenti più delicati dell’impianto. Si dividono essenzialmente in due categorie: quelle atmosferiche, provocate da fulmini diretti o indiretti, e quelle di origine tecnica, dovute a manovre sulla rete, guasti ai trasformatori o interruzioni improvvise.
Il fotovoltaico è particolarmente sensibile perché espone ampie superfici esterne, come i pannelli, e componenti elettronici interni, come inverter e batterie, che possono subire danni immediati anche senza un impatto diretto.
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Perché proteggere un impianto fotovoltaico dalle sovratensioni
Una protezione adeguata non serve solo a evitare guasti occasionali, ma garantisce una serie di vantaggi fondamentali:
- Maggiore durata dell’impianto, soprattutto per inverter, ottimizzatori e batterie.
- Riduzione significativa dei costi di manutenzione in caso di picchi di tensione.
- Continuità della produzione energetica, evitando fermi e interruzioni.
- Protezione dell’intera abitazione, prevenendo danni agli elettrodomestici.
- Conformità alle normative CEI, obbligatoria per molti impianti moderni.
Gli inverter moderni includono già alcune protezioni di base, come il sistema che stacca automaticamente l’impianto quando la tensione supera i 253 V e lo riavvia solo quando i parametri tornano nella norma. Tuttavia, questi sono meccanismi di sicurezza essenziali ma non sostituiscono affatto i dispositivi di protezione dalle sovratensioni previsti per legge. Le protezioni integrate dell’inverter intervengono su situazioni di anomalia di rete, ma non possono assorbire o scaricare i picchi improvvisi tipici delle sovratensioni atmosferiche o indotte.
Per questo motivo, la normativa impone sempre l’installazione degli SPD nei quadri elettrici: sono gli unici dispositivi in grado di proteggere davvero l’impianto e l’elettronica collegata.
Gli scaricatori di sovratensione (SPD): ciò che davvero serve
La protezione dell’impianto si basa sugli SPD – Surge Protection Devices, dispositivi che deviano le sovratensioni verso terra impedendo che raggiungano l’elettronica dell’impianto. Questi dispositivi devono essere presenti sia sul lato dei pannelli sia sul lato dell’impianto elettrico domestico, e funzionano correttamente solo se collegati a una messa a terra efficiente. Quest’ultima consente la dispersione immediata della sovratensione e mantiene l’intero sistema sicuro e conforme alle prescrizioni tecniche.
Come verificare se il tuo impianto è protetto nel modo giusto
Per capire se il proprio impianto è realmente protetto, è utile verificare alcuni elementi fondamentali:
- Presenza di almeno un SPD nel quadro elettrico domestico.
- Dispositivo di protezione installato accanto all’inverter.
- Messa a terra documentata e collaudata.
- Assenza di errori di tensione segnalati dall’inverter.
- Funzionamento regolare dell’impianto anche nelle zone soggette a frequenti temporali.
Un impianto fotovoltaico ben protetto dalle sovratensioni è più sicuro, più stabile e più duraturo nel tempo. Una semplice verifica può evitare guasti costosi e garantire continuità nella produzione.
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